Il Gallo Verde e Expo
Dal 18 al 20 settembre 2015 il Gallo Verde terrà a Milano un incontro di rappresentanti delle chiese protestanti che seguono nelle loro comunità una pratica di comportamento e riflessione attenta alla salvaguardia del creato. È una iniziativa che, come evidente, è stata stimolata dalla realizzazione nella città di Milano dell’Expo dal titolo “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”. Se fin dall’inizio avevamo dubbi sul se fare o non fare tale incontro, nel corso del tempo ci è risultato sempre più chiaro che l’indirizzo che andava assumendo l’Expo richiedeva di mantenere le distanze dalla stessa. Già la opportunità di promuovere una iniziativa così pesante in piena crisi economica e in un mondo ormai permanentemente interconnesso e visibile lasciava perplessi, ma il modo in cui il progetto è stato tradotto in pratica è difficilmente condivisibile. Un consumo di suolo elevato, una opzione di fare affluire il più persone possibili invece di realizzare iniziative di qualità da ritrasmettere verso l’esterno, il disprezzo per condizioni di lavoro dignitose sono tutte modalità inaccettabili. Ma soprattutto il costo elevato di tutto il progetto ha portato a lasciare spazio e potere decisionale ai grandi gruppi economici la cui ragione sociale è certamente di produrre utili e non di nutrire il pianeta. Inoltre il taglio culturale scelto ha allontanato l’attenzione da nodi problematici strettamente connessi alla questione del cibo e dell’alimentazione: il primo luogo l’acqua dolce, alimento base in buona parte sottratto al suo uso prioritario, quello alimentare, per destinarla per circa l' 80% all’impiego agricolo da parte della imprese di mercato; in secondo luogo l’inurbamento che determina squilibri insediativi strettamente connessi alla produzione e all’accesso al cibo stesso.
Vogliamo quindi esprimere con chiarezza che il Gallo Verde intende con il seminario del settembre 2015 proporre un modo ben diverso di riflettere su come nutrire il pianeta e il vivente che esso ospita: un modo orientato dalla sobrietà, dalla condivisione, dall’utilizzo delle risorse locali, dal rispetto delle condizioni di lavoro. Tutto questo lo esprimeremo aprendo la nostra chiesa in modo accogliente e semplice a chi sarà interessato, senza prendere parte al grande palcoscenico mediatico delle sedi ufficiali. Siamo in fine ben consapevoli della difficoltà di camminare lungo il sottile crinale che cerca di tenere insieme “la Bibbia e il giornale”.
Su “Riforma” n. 13 del 3 aprile 2015 alle pagine 9 e 14 alcuni articoli su Expo.